Scusate il gioco di parole col Watergate; qui nessuna intercettazione, di quelle che portarono poi alle dimissioni di Nixon. Ma una vicenda da chiarire.
Il 24 settembre 2003 la Giunta di Rivoli, con la delibera n° 397, a seguito di una ricerca di mercato e preso atto delle manifestazioni di interesse pervenute, concede in uso Palazzo Piozzo alla società “The FINE ARTS EIS s.r.l”, prevedendo l’utilizzo del Palazzo per convegni di associazioni e aziende industriali e di servizi, mostre culturali e di mercato, conferenze stampa, ricevimenti. Il corrispettivo annuo richiesto è di 25 mila euro; ma la FINE ARTS, obbligata dal contratto alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile, potrà portare a detrazione le spese sostenute per la manutenzione straordinaria sulla base di una programmazione concordata con l’Amministrazione. Viene anche precisato che:
- le iniziative culturali e commerciali dovranno essere oggetto di programmazione quadrimestrale;
- i locali sono da destinare ad uso polivalente con predominanza culturale e di promozione a servizio delle categorie commerciali della città di Rivoli;
- il concessionario, previa autorizzazione del Comune, può affittare i locali … per attività che rientrino tra quelle previste nelle finalità (di cui sopra);
- il concessionario provvede a propria cura e spese all’esecuzione di tutte le opere ordinarie e straordinarie necessarie a rendere utilizzabile il bene … nel rispetto delle norme urbanistiche.
- in caso di mancato rispetto di questi obblighi il Comune può revocare la concessione.
L’idea poteva essere ottima; mancando i finanziamenti, anziché tenere chiuso il Palazzo, meglio affidarlo ad una seria società privata, che nello stesso tempo investa per la manutenzione ordinaria e straordinaria (guardate il sito della FINE ARTS.
Peccato che:
- le iniziative culturali promosse sembrano essere il minimo indispensabile per rispettare il contratto; dal sito (se altre ce ne sono state me ne scuso, ma non sono descritte), negli ultimi due anni risultano tre eventi: aprile 2006, mostra di Francesco Tabusso; dicembre 2006, mostra “Caravaggio sì, Caravaggio no”; ottobre 2007, mostra di Giacomo Soffiantino;
- nel frattempo, specie nelle estati del 2006 e 2007, si sono tenute feste (di laurea? matrimoni?), con karaoke e volumi altissimi sino a tarda ora, anche dopo l’una di notte, con diversi interventi delle forze dell’ordine chiamate dai cittadini.
Inoltre (vedi Luna Nuova del 22 gennaio, pag. 10) emerge che:
- la competenza sul controllo di Palazzo Piozzo è passata dall’Assessorato ai Lavori Pubblici a quello dell’Urbanistica;
- non esiste un verbale dello “stato di fatto” del Palazzo quando venne concesso alla FINE ARTS (difficile quindi verificare i lavori eseguiti dal concessionario);
- non è mai stata effettuata negli anni nessuna verifica dei lavori eseguiti, nè economica (ricordo che i lavori andavano conteggiati per scalare il canone annuo, mai pagato) nè per verificarne la congruità con i vincoli urbanistici e artistici;
- alcuni locali sono stati affittati a imprese, pare senza la necessaria autorizzazione Comunale (vedi Luna Nuova del 12 febbraio); poiché il riscaldamento è spento, per risparmiare, gli affittuari utilizzano stufette elettriche; nello stesso articolo viene anche riportato che: i gestori hanno installato una stufa a legna; ci sono chiazze di umidità sulle pareti; gli estintori sono stati messi a norma in questi giorni, la precedente manutenzione risaliva al 2004.
Cosa sta succedendo dunque a Palazzo Piozzo?
Sono stati effettuati i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria?
I lavori hanno rispettato i vincoli storici e artistici, o la struttura e gli arredi sono stati alterati?
In che condizioni è il Palazzo? Chi ha vigilato che non vi siano stati danni alle strutture, agli affreschi, agli arredi causati dalle “manifestazioni” (feste) che si tengono?
L’impianto elettrico è a norma? Sono rispettate le norme antincendio?
Quale sarà il futuro di Palazzo Piozzo? La concessione verrà ritirata?
La notizia più recente è che a partire da settembre si trasferirà da Torino a Palazzo Piozzo il Master di Peacekeeping Management dell’Università di Torino. Finalmente una buona notizia: giovani da tutto il mondo a Rivoli per formarsi per costruire la pace. Al momento non è chiaro se la FINE ARTS sarà ancora presente o se questo è il prologo della revoca della concessione.
domenica 17 febbraio 2008
SEPARATI IN CASA
I lavori della Risalita meccanizzata sono in corso; tralasciamo i dibattiti che ne hanno preceduto la realizzazione, i motivi dei sì e quelli dei no. Ormai è in costruzione e (presto) sarà pronta. Quale strategia ha mosso l’Amministrazione a volere fortemente la Risalita?
Sul sito del comune un messaggio del Sindaco illustra il progetto della Risalita.
Sul sito del comune un messaggio del Sindaco illustra il progetto della Risalita.
Ne sottolineo alcuni punti:
"Sono due gli elementi che negli anni ’80 hanno contribuito a migliorare il centro storico di Rivoli: la destinazione del "nostro" Castello a Museo d’arte contemporanea e la pedonalizzazione di via fratelli Piol. ....."
"Si è così continuato in quel lento, faticoso, ma indispensabile lavoro del progettare e del pensare la nostra città a partire dal desiderio e dal bisogno di Bello, per tenere insieme ciò che non può essere diviso e ciò che non deve essere separato o tenuto distante: il Castello e il “suo” centro storico. (....) Si tratta, in altre parole, di continuare quel forte e invisibile legame che intreccia la vita del nostro Castello con la sua città. Per continuare non solo a salire verso il punto più alto di Rivoli, ma attivandoci anche perché chi sale al Museo venga invogliato a scendere nel nostro Centro Storico e a vivere alcune ore con noi..."
Potete consultare anche il volantino predisposto dal Comune sulla Risalita.
Il problema che vogliamo porre è evidente dall’immagine di questo post (cliccate sopra per ingrandire l’immagine).
Due aree turistiche, quella del Castello e l’area pedonale di Via Piol. Ma separate dall’asse di v. Santa Croce: via stretta e trafficata (l’imbocco da piazza Matteotti è particolarmente stretto).
Da piazza Matteotti, per salire direttamente al piazzale del Castello si percorrono 380 m; dallo stesso punto, per arrivare alla Risalita sono 280 m. Come invogliare chi sale verso il Castello da via Piol a prendere la Risalita se deve percorrere v. Santa Croce in fila indiana, temendo che i propri bambini siano investiti dalle auto? Discorso analogo per chi scende dal Castello, il colpo d’occhio sul traffico di piazza Bollani e v. Santa Croce non è piacevole. Alternativa: creare un percorso Risalita-v.Marchetti-v.Al Castello? ma così il turista perde la Collegiata e Santa Maria della Stella (e un eventuale “aggancio” a Palazzo Piozzo, se sarà meglio utilizzato in futuro).
Soluzioni? Le solite, ovviamente: ZTL e/o pedonalizzazione di v. Santa Croce.
RIVOLI versus VENARIA
Titti e Sandro, due amici toscani che da anni non venivano a trovarmi. Hanno voluto visitare la Reggia di Venaria Reale; sono rimasti molto colpiti; anche dalla via pedonalizzata (via Mensa), che porta all’ingresso della Reggia. Tornati a Rivoli per cenare da noi, li ho visti perplessi; avevano già visitato negli anni scorsi il Castello, e sicuramente annotavano similitudini e differenze tra due città sede di edifici sabaudi. A un certo punto Titti mi ha chiesto: “Ma com’è possibile, tutto questo traffico, in vie così strette? i turisti scappano…”. Ho cercato di spiegarle che per Venaria è più semplice: è in piano, ha la tangenziale e delle circonvallazioni. “Beh, ma proprio perché qui le vie sono più strette è urgente limitare il traffico…”.
La Reggia di Venaria è un pericoloso concorrente per il Castello di Rivoli? Sarebbe possibile coordinare “pacchetti” turistici per le due reggie sabaude? Ma il turista che arriva al Castello sarà invogliato a scendere in paese? Ne parleremo nel prossimo post.
La Reggia di Venaria è un pericoloso concorrente per il Castello di Rivoli? Sarebbe possibile coordinare “pacchetti” turistici per le due reggie sabaude? Ma il turista che arriva al Castello sarà invogliato a scendere in paese? Ne parleremo nel prossimo post.