giovedì 6 marzo 2008

NO TRENO, NO METRO'

Quando nella metà dell’800, Rivoli non volle concedere i terreni per il passaggio della linea ferroviaria Torino-Susa, i progettisti deviarono il tracciato attraverso Alpignano; la linea fu inaugurata nel 1854, e da allora Rivoli perse per sempre la possibilità di un collegamento ferroviario.

Delle 7 città piemontesi con oltre 50.000 abitanti, Rivoli è l’unica a non avere una linea ferroviaria; ed è anche l’unica se si considerano le 12 città con oltre 40.000 abitanti.

I Rivolesi sono così fortemente penalizzati nell’accedere alla rete di trasporti piemontese, e altrettanto disagevole è raggiungere il capolouogo, sia per motivi di lavoro, che commerciali, culturali, ecc. A questa penalizzazione si aggiungono i problemi del traffico privato di attraversamento, che ben conosciamo.

Per questo motivo una delle priorità assolute della nostra Amministrazione dovrebbe essere di ottenere il prolungamento della linea 1 della metropolitana: un chiaro sì, e tempi certi, cose che ancora mancano.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

nessuno ci pensa, siamo così abitutati a non avere la ferrovia; ma è giusto, il prolungamento della metro deve essere definita subito!
Giulio75

Anonimo ha detto...

Costerebbe così tanto a GTT istituire un pullman che faccia la tratta del 36 ma con 1/3 delle fermate che fa il 36? Di sicuro sarebbe + veloce. Se poi fosse accompagnato da una corsia preferenziale sarebbe ancora meglio.

Anonimo ha detto...

io credo che la di la di tutto sia necessario da parte dell'amministrazioe un profondo ripensamento dei trasporti in rivoli e da rivoli alle città vicine, ra cui oviamente prioritario è torino, che molto pretende in tema di inquinamento, regolamentazione del trafico ecc ecc... ma nessuno fa nulla per permeterci di lasciare l'auto a cas, solo il 36 è veramente troppo poca cosa e poi pretendere che si vada apiedi, ma se devo fare la spesa da auchan o andare incentro e non ho le gambe di un podsta, ma sono anziano, come ci vado se no i n auto ? a questo dovrebbero pensare, non siamo ne podisti ne eterni giovani.